lunedì 5 febbraio 2018

Il pensiero di don Pietro - domenica febbraio 2018

GESU’ E’ DI TUTTI, NESSUNO PUO’ RIVENDICARNE LA PROPRIETA’! (Mc. 1,29-39)

La tendenza a rivendicare quasi la “proprietà” di una cosa o addirittura di una persona quando la si usa (cosa) o la si frequenta (persona), è ancora oggi assai diffusa. E, fin tanto che si tratta di una cosa potremmo anche essere d’accordo, ma quando si trattasse di una persona in nessun caso mai. Ogni persona, infatti, deve sentirsi libera di scegliersi le proprie amicizie e frequentazioni, senza subire pressioni tali da mettere in dubbio la sua stessa dignità. E’ facile oggi vivere questa libertà? No, non è assolutamente facile, né semplice. Ci sono condizionamenti, anche pesanti, dovuti ai legami parentali di sangue e alla condizione socioeconomica in cui si vive. Il Vangelo di oggi ci racconta di Gesù che viene accompagnato nella casa di Simone, dove sua suocera era a letto con la febbre ed egli la guarisce. Siamo agli inizi del ministero pubblico di Gesù e pertanto questo fatto può apparire come un caso di favoreggiamento: Gesù che guarisce la suocera del suo amico Simone. Se non che, subito dopo questo fatto, si parla di “una città intera riunita davanti alla porta”, dove Gesù “guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demoni”. E’ evidente che Gesù non vuole favorire nessuno, ma dare la possibilità a tutti di ottenere la sua grazia. Lo si capisce ancora meglio quando, il mattino seguente, mentre Gesù si trovava in preghiera, Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce pretendendo la sua permanenza in quella città: “Tutti ti cercano!” Ma ricevendo una risposta chiaramente negativa: “Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!” Mi ha sempre colpito questo atteggiamento di profonda libertà interiore che Gesù ha sempre mostrato nel rapporto con le persone, anche quando è stato “tirato” da una parte piuttosto che da un’altra: Gesù vuole essere di tutti, nessuno può rivendicarne la proprietà! Questo vale anche nel nostro rapporto con le persone: non dobbiamo “sequestrare” le persone, ma semplicemente prenderci cura di loro conservando quella libertà interiore che non è distacco nè indifferenza bensì radice della nostra identità cristiana! Gesù ci insegna che solo con lui possiamo vivere un rapporto personale ed “esclusivo”, senza tuttavia ingabbiarlo dentro uno schema nostro, perché Gesù è di tutti, è l’unico e universale Maestro, Signore e Salvatore. Siamo noi che dobbiamo obbedire a Gesù e non viceversa! Questo ce lo dobbiamo sempre ricordare.

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